La ricetta per battere il Covid: stretta e vaccino

C’è preoccupazione, tra gli organi preposti, per i numeri della pandemia che non accennano a diminuire. Anzi sono in risalita un po’ tutti gli indici. Così che l’RT, l’indice di trasmissibilità, si attesta a 1,03. Una impennata di quasi il 2% la fa registrare il tasso dei positivi al tampone che raggiunge il 13,3%. E non lascia tranquilli neppure il numero dei posti letti di terapia intensiva: non di tanto, ma aumenta anch’esso, rosicchiando altri 22 posti ai pazienti più sfortunati.

Per i decessi colpisce, in particolare, il numero complessivo da inizio pandemia che in Italia sfiora ormai gli ottantamila casi. Cifra davvero impressionante che ancora ci annovera tra i Paesi più disastrati. Per giunta non si riesce a definire se si tratta di un colpo di coda della seconda ondata o se siamo già nella terza, o che si tratti di un tutt’uno. Per intanto cresce l’attesa per i dati “natalizi” che tra una settimana potrebbero alleggerirci il peso della zavorra. Gli esperti, per la verità, si manifestano molto scettici sulla buona riuscita dell’esperimento festivo. Se fosse così si andrebbe a rafforzare la tesi, già in atto, di un ulteriore giro di vite sulle nostre abitudini.

Le speranze per una decisa inversione di rotta si ripongono allora, ancor di più, sull’arma del vaccino. Che, pur mostrando incongruenze territoriali, procede con percentuali vicine all’esaurimento del numero di dosi messe a disposizione dal Governo. Su questo fronte, una notizia di ulteriore conforto è quella che ci proviene dall’AIFA la quale, tre giorni fa, ha dato il via libera al vaccino MODERNA. Molto soddisfatto appare il Direttore Generale della Agenzia, Nicola Magrini, che evidenzia si sia trattato della seconda autorizzazione in due settimane dopo quella concessa a Pfizer-Biontech.

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