La ripartenza del Colosseo

L’annuncio viene dato dalla dott.ssa Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo. Ma la data del 16 gennaio, prevista per la riapertura del Colosseo, viene boicottata dal colore virale della regione Lazio (mutato, in pari data, da giallo ad arancione). Una beffa, se si considera che l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio sembra dare via libera alla riapertura dei musei, quando si è in zona gialla. Solo una  questione cromatica ostacola, di fatto, la ripartenza del celebre Sito. Quando sarà, si tratterà ovviamente di una riapertura molto parziale, a vantaggio esclusivo dei cittadini capitolini, persistendo il blocco di ogni trasferta turistica.

Ma resta forte il segnale che riesce a dare la direzione del parco, alla luce degli oltre 50 milioni di perdita 2020 dovuta all’assenza forzata del 75% dei visitatori abituali. Assicura la direttrice-archeologa che “si sono svolti tutti i lavori di conservazione e restauro previsti”.  Favoriti dall’assenza dei visitatori causa pandemia. Insieme con l’Anfiteatro Flavio, in poche settimane, verrebbero riaperte nientemeno che la Domus Aurea e la Domus Tiberiana. La prima, dimora di Nerone, verrebbe raggiunta dal prossimo 16 marzo, con tanto di inaugurazione, si spera, attraverso una passerella dell’architetto Stefano Boeri.

La quale traghetterà il pubblico dei visitatori fino alla stupenda sala ottagona che, per i cinquecento anni dalla morte di Raffaello, ospiterà alcuni dei magnifici capolavori del geniale urbinate. Sorge invece sul Palatino la reggia dell’imperatore Tiberio, la quale diventa nuovamente visitabile dopo quarant’anni dall’ultima chiusura. Saranno oggetto di restauro anche l’Arco di Costantino, attiguo all’area del Colosseo, e quello di Settimio Severo che sorge nel Sito dei Fori Imperiali. Occorreranno sette mesi di lavori, conclude orgogliosa la direttrice Russo.

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